Report parla di volantinaggio

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Report: servizio sui volantini finiti al macero

Su Report, trasmissione televisiva d’inchiesta condotta da Sigfrido Ranucci, è andato in onda un servizio sul mondo del volantinaggio e sulla distribuzione dei volantini.

Si parla di volantinaggio di bassa qualità e del mondo (e mercato) parallelo che ne deriva.

Il servizio della puntata di Report del 14 maggio, denominato “Scripta Volant” ha parlato dei costi non sostenibili del mercato tradizionale dei volantini.

Ciò può portare a 2 strade:

Nello specifico il servizio di Rai3 si è concentrato sul secondo fenomeno, descrivendo quello che è a tutti gli effetti un mercato secondario dei volantini.

Invece di essere consegnati i volantini diventano oggetto di scambi tra un magazzino e l’altro, con l’obiettivo ultimo di vendere tutta la carta (delle promo ancora in validità) all’estero.

Ciò ovviamente è reso possibile dalla mancanza di certificazione del volantinaggio, che garantisce un’alta qualità della distribuzione dei volantini.

Il volantinaggio di Recapito Certo

Noi di Recapito Certo puntiamo, invece, a un volantinaggio 2.0, informatizzato e di qualità.

Possiamo riassumere il nostro essere in 3 principali punti.

Certificazione (senza tracciatura GPS!)

Non tracciamo il percorso degli addetti al volantinaggio, né il percorso del volantino.

Utilizziamo un sistema con cui rileviamo esclusivamente l’effettivo punto di recapito e diamo la possibilità di certificare la consegna dei volantini.

Qualità

Puntiamo tutto sulla qualità della distribuzione. I costi odierni della distribuzione, invece, molto spesso si rilevano non sostenibili e possono “nascondere” trucchetti che poi portano a distribuzioni incomplete o addirittura al macero (creando una sorta di mercato parallelo della carta).

Con una distribuzione più efficace il ritorno economico dei volantini potrebbe essere di gran lunga maggiore.

Informatizzazione

Tutti i dati sono raccolti nella nostra piattaforma informatizzata, caratterizzata da un’interfaccia grafica intuitiva e moderna. Grazie all’elaborazione di queste informazioni è possibile verificare scientificamente che il recapito avviene in modo capillare e puntuale.

SERVIZIO DI REPORT “SCRIPTA VOLANT”

Nello specifico ecco, passo per passo, di cosa ha parlato report nella puntata di lunedì 14 maggio 2018.

La distribuzione di volantini, il volantinaggio, ha un giro d’affari che vale 200 milioni di euro ogni anno. Le grandi aziende (Ikea, Coop, Carrefour, Esselunga e non solo) affidano al volantino, proprio per la sua efficacia, le loro campagne pubblicitarie.

La grande azienda dà in concessione la commessa ad un’azienda di distribuzione che poi, a sua volta, la dà in appalto ad altre società. La catena, però, è talmente lunga che l’ultimo anello non ce la fa a rientrarci, e allora preferisce non consegnare il volantino e vendere come carta da macero. E’ legale? No, sarebbe vietato almeno finché la campagna pubblicitaria è in corso. Ne genera un sistema che produce centinaia di milioni di euro in nero.

Francesca Ronchin di Report ha provato a mettersi sulle tracce del volantino e ha fatto domande ai ragazzi che distribuiscono volantini.
Ecco alcune delle risposte:

  • …li chiamano due, tre giorni. Chiamano i ragazzi, gli dicevano: vieni qua due, tre giorni, li prendono e poi cambiano persone, cioè noi perdiamo il lavoro perché loro fanno i prezzi più bassi e gli altri non vengono pagati.”;
  • E loro, vedono 14 [condomini, ndr], ne mettono due, tre, quattro [volantini, ndr]…“.

L’unico tipo di prova (se così si può chiamare) è rappresentata da una prova di tipo fotografico. Il capo squadra scatta le foto ai civici per documentare che la consegna del volantino è stata fatta.

Secondo l’Agenzia delle Entrate per la distribuzione porta a porta il committente non dovrebbe pagare meno di 50 euro per mille volantini, ma alla fine della catena di sub-fornitori si arriva a pagare anche meno di 20 euro per mille consegnati. E l’ultimo anello non rientra nei costi.

I volantini sono tuttora, anche nell’era digitale, lo strumento di pubblicità più efficace e capillare. Il problema è trovare chi li distribuisce veramente. I distributori che prendono la commessa dai grandi marchi la girano ad altri.

Massimiliano Di Palma, A.D. della società di distribuzione volantini DMP Italia, sottolinea che in molti casi le vie purtroppo sono due:

  1. lavoratori in nero;
  2. distribuzione parziale del materiale affidato (una parte viene distribuita, mentre un’altra parte diventa carta da macero).

Migliaia e migliaia di volantini, tramite diversi passaggi, finiscono per diventare “carta da macero” pronta per essere venduta.

Molto spesso, però, la vendita viene effettuata all’estero perché, come dice un ex trasportatore “come spesso accade… sono materiale pubblicitario che è ancora in corso di validità, che è stato pagato per essere distribuito se va all’estero magari è più agevole la vendita“.

Per ulteriori informazioni puoi guardare il servizio completo su Rai Play o scarica il comunicato stampa di Recapito Certo a riguardo.

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